martedì 7 ottobre 2008

FEDRO

Per una di quelle ironie che la quotidianità talvolta propone, nel giorno in cui crollano le borse di tutto il mondo ed ‘esperti’ di tutti i tipi affollano i canali televisivi (ma non era meglio chiamarli un anno fa, erano meno ‘esperti?) e occupano con le loro dichiarazioni le prime pagine dei giornali,

negli USA un supermanager del colosso bancario fallito Lehman Brother’s confessa – ma forse è meglio il ‘è costretto a confessare’in tribunale di aver guadagnato dal 2000 ad oggi 250 milioni di dollari con giochetti di prestigio finanziari.
(L’accusa dice che i soldi guadagnati sono il doppio!)

In Italia la procura di Milano chiede 13 anni di reclusione senza attenuanti per Calisto Tanzi, il capo della Parlamat perché i reati da lui commessi a danno dei risparmiatori sono durati per anni.

Viene da pensare a quali processi dovremo ancora assistere con quello che sta succedendo e quanto ridicole siano le richieste di pena, Tanzi e legali stanno già gridando all’ingiustizia davanti alle conseguenze dei vari crack.

Aumento della disoccupazione e tragedie dovute alla disperazione di chi, avendo un lavoro e basta, si trova a non avere alcun reddito.

Ieri negli States un disoccupato ha ucciso moglie, tre figli e suocero e poi si è suicidato.

Ritorna attuale dunque una riflessione di M. Serra, pubblicata, solo una settimana fa, nella sua quotidiana ‘Amaca’:

Dubitando fortemente che ”dalle catastrofi si impari qualcosa” , il giornalista parla di ”un rilancio dell’idea di sobrietà” originata dai tracolli finanziari avvenuti fino al 29.9.08!!! “che non apparteneva più da un pezzo alla mentalità corrente”.

Racconta come, ”tra gli abbienti o i quasi abbienti” ,capiti di sentire, SIA PUR CON ACCENTI PIUTTOSTO TRISTI a, ”conversazioni di qualche spessore” inerenti l’esigenza futura ”di ricominciare a distinguere tra l’utile e l’inutile”.

Pare infatti che tra queste persone ”la paventata penuria….stia dissolvendo l’illusione che tutto serva e tutto si possa avere”.

La riscoperta di un mondo e di un’idea di futuro diversi da quelli finora immaginati porta infatti a approfondire il.. rapporto con gli oggetti, o progetti, i sogni.

I dati oggettivi disponibili confermano che “il grottesco indebitamento di centinaia di milioni di occidentali deriva da smania di possesso e, nei casi più pensosi, di apparenza”.

Una voglia di avere, comprare, possedere regolata da ” meccanismi di dipendenza molto simili a quelli dei… drogati, ubriaconi, sessuomani”.

Utile quindi ricordare che solo 2000 anni fa Fedro, con la sua favola della rana che si gonfia fino allo scoppio, aveva capito moltissimo e che, purtroppo, essendo prematuramente scomparso, non può essere oggi ”un ottimo consulente per certe banche collassate e per certi clienti rimasti sotto le macerie.”

Fonti Repubblica del 30.9 e Stampa del 7.10.08

Nessun commento:

Posta un commento