mercoledì 5 marzo 2008

RESISTERE RECITANDO

Ancora una volta il mondo della cultura lancia un segnale, manda un avvertimento sui possibili sbocchi delle difficoltà che attraversano il paese.
La cronaca ne dà frequente testimonianza.

Non può quindi essere casuale che un regista teatrale, Maurizio Schmidt, metta in scena in questi giorni a Milano (Teatro Verdi fino al 16.3) uno testo classico: L’Antigone, dandone una lettura che da spazio a valori come quelli della Resistenza che, al giorno d’oggi, non sono molto di moda.

Il regista analizza la decadenza della nostra quotidianità vedendo in Milano una Tebe: ‘una città perduta che ha tradito i padri e rinnegato gli ideali da cui è nata.’

L’attrice protagonista è Elisabetta Vergani.
Interpreta il ruolo della figlia del re ed il suo dramma è quello dell’esclusione dal mondo.
Questo, nella rilettura di Schmidt, è il ‘mondo occidentale costruito sulla violenza’.

Un ambiente che non le appartiene ed in cui lei non ha un futuro.
E sceglie quindi il rifiuto come gesto estremo di ribellione.


Taglienti le dichiarazioni della Vergani al giornale sul suo ruolo : “un urlo disperato rivolto a Tebe o alla Milano di oggi….. per dire ai cittadini: guardate la sola ultima discendente dei vostri re cosa deve subire per aver onorato la pietà.”

Da: Il Corriere della Sera del 29.2.08 (gb)

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