lunedì 10 marzo 2008

IL POTERE DELLA TESTIMONIANZA

Volevamo sapere una volta per tutte quello che era successo, raccontarlo.. perché ognuno di noi conosceva solo la metà del Paese.

Ci siamo subito resi conto che il passato non va mai via. Il passato è estremamente presente. Le persone arrivano, si siedono e sorridono, ma quando cominciano a parlare crollano, vanno in pezzi. E ci si rende conto che tutto il loro corpo porta ancora i segni …

Ogni giorno ascoltavo otto storie e in un certo senso cominciavo a disperarmi. Quale giustificazione, cosa potevo suggerire perché si potesse rimediare a tutto questo? Come riparare? Perché è un danno talmente enorme …

Il pianto di noi giornalisti era irrilevante. Noi sentivamo che dovevamo far bene il nostro lavoro.

Ma il pianto dei neri… non sono in grado veramente di spiegare bene quello che generava, perché noi eravamo cresciuti con la nozione razzista che i neri in realtà non hanno dei sentimenti profondi, non “sentono”.

Molti della commissione piangevano e lo stesso arcivescovo Tutu a volte scoppiava in lacrime.

E’ stato attraverso il pianto e le parole che le persone hanno cominciato a vedersi l’un l’altro come esseri umani e non solo come vittime ...

Il modo in cui ognuno ha sentito che ci si dovrebbe rapportare all’ingiustizia. Ma poi…
.. riconoscere il fatto che siamo interconnessi, riconoscere che bisogna vivere insieme, che se mi vendico rinuncio alla possibilità di diventare umano. Divento inumano esattamente come l’altro.

E prima di iniziare non potevamo sapere quanto ciò avrebbe avuto un impatto su di noi .
Noi vedevamo quanto le vittime fossero state colpite, ma ascoltare le testimonianze avrebbe avuto un impatto sui membri della Commissione e sui traduttori.

Qualcuno della Commissione si è ammalato, qualcuno ha avuto problemi alla schiena, molti si sono ammalati di tumore. Lo stesso per i traduttori…, tutti hanno lasciato il loro lavoro dopo aver lavorato per la Commissione, non lavorano più come traduttori, alcuni sono diventati alcolisti, altri hanno cominciato a picchiare moglie e figli. E così anche i giornalisti, ognuno ha pagato un prezzo, tutti noi siamo stati consapevoli che si è trattato di un enorme privilegio partecipare alla diffusione delle udienze.

Il testo integrale dell’intervista a A. Krog è nella sezione giovani. Link: letteratura (gb)

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