mercoledì 19 marzo 2008

LE PAROLE DI ANGELA

“La Shoah riempie noi tedeschi di vergogna. M'inchino davanti alle vittime. M'inchino davanti ai sopravvissuti e chi li ha aiutati a sopravvivere.

La spaccatura della civiltà a causa della Shoah non ha paragoni”.

«L'omicidio di massa» di sei milioni di ebrei «nel nome della Germania» ha causato «indescrivibili sofferenze. Sono profondamente convinta che soltanto se la Germania saprà riconoscere la sua eterna responsabilità per la catastrofe morale della sua storia, potremo forgiare il futuro in maniera umana».

La Germania deve impedire ogni tentativo di sottovalutare le atrocità naziste e antisemitismo, razzismo e xenofobia non devono più poter metter piede
in Germania e in Europa."

Il cancelliere del governo tedesco ha usato queste parole ieri davanti al parlamento dello stato di Israele, il cui Presidente aveva precedentemente dovuto modificare lo statuto interno dell’istituzione per consentirle di tenere il suo discorso.

Mai nessun responsabile di governo estero aveva parlato in precedenza in quella sede (solo capi di stato).

Nelle parole della Merkel si ritrova una linea politica che rappresenta l’opinione non solo del governo (grande coalizione tra cristiano-democratici e socialdemocratici) ma anche degli altri partiti che rappresentano l’elettorato tedesco.

Ancor prima delle ultime elezioni, con un governo a maggioranza verde socialdemocratica, le istituzioni della Germania avevano trovato un’intesa per erigere un grande monumento alle vittime dell’olocausto su una vasta area nel cuore della capitale Berlino, a due passi dalla Porta di Brandeburgo e vicino al Bundestag (il Parlamento tedesco).

Una classe dirigente che, a più di mezzo secolo di distanza dalla fine della seconda guerra, ha trovato la forza ed il coraggio di guardare alle colpe del passato e di scusarsi con i figli delle vittime, assumendosi l’impegno a combattere eventuali tentativi di resuscitare sentimenti antisemiti e razzisti.
Dalla stampa italiana del 18.3.08

Nessun commento:

Posta un commento