lunedì 3 marzo 2008

RESISTERE INFORMANDO

Giancarlo Aneri è un imprenditore cui piace molto il giornalismo ed ha il merito di aver dato vita 13 anni fa con Montanelli, Bocca e Biagi ad un premio che si chiama appunto: “E’ giornalismo”.

I giurati che quest’anno hanno deciso l’assegnazione sono, oltre ad Aneri e Bocca:
Curzio Maltese, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella.

Il premio è stato dato a Milena Gabanelli, conduttrice di Report.

Pare importante riportare la motivazione: la giornalista

“CON GRINTA, DETERMINAZIONE, E CORAGGIO HA SEMPRE CERCATO DI SCAVARE FRA MISTERI E MALAFFARE ALLA RICERCA DI UN’INFORMAZIONE VERA ANCHE SE SPESSO SCOMODA…. CON UNO SPIRITO COMBATTIVO AL DI SOPRA DELLE FAZIONI.….
UN ESEMPIO POSITIVO PER I GIOVANI” facendo un lavoro “DALLA PARTE DEI PIU’ DEBOLI, CHE DIFENDE I CITTADINI”.

Scegliendo di fare un programma di PUBBLICO SERVIZIO, che in questi anni non è molto di moda, la Gabanelli ha portato l’attenzione del pubblico televisivo su vicende oscure o i cui risvolti sono poco noti ai più.
Eventi di cui poi i cittadini sono stati o vengono poi chiamati a rispondere pagando prezzi anche salati. (Cfr. nella scelta articoli di stampa di Febbraio:
‘Altro orgoglio nazionale’)

Tra le sue inchieste va ricordata quella sul crack Parmalat, trasmissione in cui le parole della conduttrice tagliavano come un bisturi i silenzi e le reticenze di chi, nelle banche, pur potendo capire cosa stava per succedere, è riuscito a non veder nulla.
Nella recente vicenda dei mutui subprime che vengono concessi anche ai Comuni senza che questi si rendano conto esattamente di cosa ciò significhi, Report ha dimostrato il rischio che gli stessi enti locali corrono di doverne rispondere in solido con ovvie ripercussioni poi sulle imposte locali.

Essere di esempio per qualcuno ha però un prezzo elevato: in termini di fatica, ostinazione nel procedere superando le delusioni e, verosimilmente, intimidazioni e magari qualche forma di isolamento.

La Gabanelli c’è riuscita facendo del suo lavoro un modello per tutti.
Da ‘La Stampa del 29.2.07 (gb)

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