mercoledì 7 maggio 2008

NO AL SILENZIO

Si parla molto della fiera del libro di Torino per la presenza dello stato d’Israele, per le bandiere bruciate, per i palestinesi ‘dimenticati’ etc.

Passa in secondo o terzo piano invece un’importante iniziativa contro la mafia svoltasi ieri sera al Piccolo Regio, teatro del capoluogo torinese.

Da un lato due antagonisti storici di ogni mafia: Giancarlo Caselli, neoprocuratore capo della città, e Don Luigi Ciotti fondatore dell’associazione ‘Libera’.

Dall’altro un giovane: Davide Di Leo (in arte Boosta) dei Subsonica.

Due generazioni dunque che si incontrano e si impegnano insieme nell’ideale di una lotta continua contro il drago che divora vite e risorse.

L’occasione viene da una ricorrenza: il 30 anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato.

In una sala stracolma viene proiettato un video accompagnato da uno slogan: “La mafia uccide, il silenzio anche.”

Accompagnato dal sottofondo di un pianoforte G. Caselli legge brani di Calamandrei sulla Costituzione, di Impastato, alcune lettere di Aldo Moro alla famiglia.

La data dell’uccisione di Peppino, 9 maggio 1078 è la stessa del ritrovamento del cadavere del politico democristiano.

Ad Impastato, esponente della sinistra extraparlamentare in Sicilia, il regista M. T. Giordana aveva dedicato un bel film: ‘I cento passi’ con Lo Cascio.

Don Ciotti legge l’elenco dei giornalisti uccisi dalla mafia: da De Mauro a Rostagno.

Caselli conclude: Si tratta di un’occasione importante per far vedere che cos’è l'antimafia dei diritti che traduce la legalità in lavoro, che vuole che non ci siano più sudditi, ma cittadini.

L’incasso della serata va alla gestione sociale dei beni confiscati alle mafie.
Da La Stampa del 6.5.08

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