domenica 4 maggio 2008

ALCOL E TV

Osservatorio sulla salute delle regioni italiane è il titolo di un lavoro recentemente concluso da 287 esperti di cui riferisce la Stampa di Torino.

L’attenzione del giornale si è focalizzata sui comportamenti degli adolescenti piemontesi.

La situazione globale pare non essere preoccupante anche se non mancano indicazioni di tendenze che possono diventare gradualmente poco rassicuranti.

Nei dettagli:
il bere in modo smodato si va diffondendo a macchia d’olio. Per gli esperti questa abitudine è da leggere come un comportamento ponte per giungere al consumo di sostanze illegali.

il tradizionale vino viene abbandonato per far posto ai superalcolici e cocktails con l’aggravante che l’età del primo bicchiere si sta abbassando.

notizie positive vengono dal fumo. Sotto i 14 anni solo il 20% fuma.

negative invece dall’aumento delle malattie sessualmente trasmesse come sifilide e gonorrea.

in aumento pure il rischio aids.

Per tornare al bere le ragazze piemontesi sono il doppio (6%) della media nazionale.

E sorpresa! il gruppo giovanile tende, in Italia, a disapprovare o escludere chi si ubriaca. Ma guarda un po’ il pasticcio lo combina la Tv.

Il Comitato scientifico dell’osservatorio permanente sui giovani ha studiato per due anni film e telefilm delle principali reti televisive italiane per quantificare la promozione occulta del consumo di alcol.

L’atto del bere è presente ogni 13 minuti, il doppio delle sigarette!, e viene associato a personaggi positivi, che risultano simpatici in contesti conviviali di piacere e benessere.

Ancora: l’alcol in Tv non è quasi mai accompagnato al concetto di droga, anzi è strumento utile per concentrarsi, per superare ansia e depressione.

Nelle fiction sono i “perdenti”, cui di norma vanno le simpatie dei telespettatori, a bere.

L’ultima nota il Comitato scientifico la rivolge alla “normalizzazione” dell’atto del bere o del fumare. E da là che si originano poi le situazioni più irrimediabili.

Da La Stampa di marzo 08

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