lunedì 5 maggio 2008

DISGRAZIATI NON BASTA

Tutti i tg e i giornali di oggi aprono sul pestaggio di Verona. Tre dei cinque picchiatori sono agli arresti, altri due lo saranno tra non molto. Si dice.

In prima fila il sindaco di Verona con le sue dichiarazioni sui giovani che non devono essere identificati come rappresentanti della alta borghesia cittadina o come dei militanti politici di destra. Bensì come dei disgraziati e basta.

Il giovane sindaco si augura che i cinque vengano processati al più presto e condannati severamente.

Se si può condividere quest’ultima osservazione. Meno convincente appare la prima.

Il Corriere della Sera di oggi, che dedica ben tre pagine interne all’accaduto, dà per certa l’appartenenza del gruppo, che nella notte del 30 aprile scorso ha massacrato a calci in testa Nicola Tommasoli di 29 anni, all’estrema destra cittadina.

Leggendo tra le righe si scopre poi che il gruppo era già noto alla Digos per le sue ‘azioni’ sia in città che allo stadio.

Non si può quindi pensare che basti bollare i cinque ragazzi, il primo che si è costituito ha 19 anni, come semplici irresponsabili

L’”irresponsabilità” non nasce a caso, specialmente se è di gruppo.
Per formarsi e crescere ha bisogno di un humus, di un ambiente fatto di idee e relazioni che renda possibile il concretizzarsi di azioni violente e faccia in modo che chi le compie si senta in qualche modo ‘legittimato’.

Ancora: se una persona che sta sola da qualche parte della città viene circondata da cinque sconosciuti che lo provocano, può cadere nella trappola, può subire un’aggressione.

Ma qui si tratta di vera e propria furia omicida che vede il branco scagliarsi contro un inerme incolpevole.

Per giungere a tanto il gruppo dei cinque ha dovuto attrezzarsi culturalmente di principi come l’intransigenza contro i ‘diversi’ o la loro negazione come persone degne di abitare un contesto civile , siano essi extracomunitari, tifosi di altre squadre o sbandati.

Il fatto poi che essi siano, come pare confermato, di buona famiglia aggrava ancor di più la loro condotta perché non è la mancanza di basi culturali o benessere materiale a definirne i comportamenti.

Ecco quindi c’è da augurarsi che i giovane Sindaco Tosi sia in grado nei prossimi giorni di approfondire la sua analisi perché ridurre ad un ‘disgraziati’ le condotte dei suoi giovani concittadini significa non riuscire a vedere la pericolosità sociale di un tessuto culturale che fa riferimento all’estrema destra nel nostro paese

Su questo era stato scritto ampiamente in questo sito e nel link ‘approfondimenti’ si trovano valide analisi.

C’è intanto da augurarsi che l’onda emotiva e mediatica che si sta sviluppando attorno all’episodio sia in grado di indurre i politici del centro-destra veneto e nazionale a dichiarazioni ben più impegnative di quelle sentite finora.

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