venerdì 23 maggio 2008

L'OPINIONE DI A. TOURAINE

Alain Touraine è un noto sociologo francese che nel suo ultimo libro:”La globalizzazione e le fine del sociale” edito in Italia dal Saggiatore ci aiuta a dipanare i tanti quesiti che sorgono da tutta una serie di avvenimenti politici e sociali che scandiscono l’attuale quotidianità.

Per lo studioso la mondializzazione, le catastrofi naturali, la crisi economica, le difficoltà della vita quotidiana creano nelle persone un senso di impotenza, perché non sanno come reagire. La realtà appare minacciosa e produce una paura indistinta che viene immediatamente trasferita sugli altri, soprattutto sugli stranieri.”

E’ una paura di tipo xenofobo perché è paura del diverso da noi fisicamente, ma anche sul piano della cultura, della religione o degli stili di vita.

E’ chiaro che le caratteristiche dell’altro, del diverso sono solo un pretesto per proiettare su di lui le nostre angosce ma il risultato è un rifiuto talmente grande che giunge a negare l’umanità dell’altro, dichiarandolo non umano in quanto integralmente diverso da noi

Approfondendo il suo ragionamento il sociologo afferma che per lo xenofobo diventa impossibile vivere insieme agli altri…percepiti come esseri impuri.

Costoro, solamente con la loro presenza, vengono percepiti come una minaccia per una comunità idealizzata come pura e quindi da preservare da eventuali contaminazioni

E’ evidente che un percorso di questo tipo sfoci poi, se seguito fino in fondo, in forme di razzismo e violenza.

Guardandosi indietro Touraine vede nella storia eclatanti esempi di rifiuto degli altri: i barbari, la tratta degli schiavi, il colonialismo.

Il problema è che ci si era abituati a considerare tali manifestazioni xenofobe come una caratteristica del passato, mentre invece si è costretti a constatare che pare si stia tornando indietro.

Anziché rinchiudersi ed evitare gli ‘stranieri’lo studioso vede nel confronto diretto con gli stessi un modo di conoscere meglio e difendere la propria identità personale e nazionale, che viene sentita in pericolo.

In modo particolare Touraine invita a scegliere di dibattere la questione e di prendere decisioni politiche a livello locale.

Praticare il metodo della discussione permette di smontare e decostruire il discorso della xenofobia, mostrando ai cittadini che gli immigrati non sono una minaccia … evitando così reazioni irrazionali e sfuggendo alla paura
Da Repubblica del 20.5.08 intervista di F. Gambaro

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