giovedì 3 aprile 2008

UNO SGUARDO FUORI DI CASA

I soldi non bastano per molti ad arrivare alla fine del mese. Da una parte c’è chi si inventa il modello culturale della ‘decrescita felice’, dall’altra chi invece teme di non poter mandare i figli all’università.

Si parla orami diffusamente di impoverimento del ceto medio e i timori per il prossimo futuro
sono alti, così come la paura che la recessione degli Usa inizi a imperversare fra non molto anche qui.

Vittorio Sabadin della Stampa dà uno sguardo fuori dei confini nazionali e riferisce nel suo giornale di un’inchiesta di Penny Work del Times londinese.

La middle class britannica sta prendendo atto che non sarà più possibile sostituire l’auto con una nuova e più potente. La crisi dei mutui, i prezzi sempre più alti di cibo, energia ed istruzione privata impongono un cambiamento dei vecchi modi di pensare e programmare la propria vita.
Viene rimandata a chi sa quando la realizzazione del desiderio di giungere finalmente alla ‘upper class’, alla classe superiore.

Il Times parla di cambiamento sismico del modo in cui definiamo il nostro senso di appartenenza ad una classe sociale.

Scivolare inesorabilmente all’indietro non è facile per chi da decenni ha appartenuto orgogliosamente alla classe media britannica con ” valori che prescindono dal conto in banca e che sono composti da un ottimo livello di istruzione, da un senso civico elevato, da una grande disponibilità a viaggiare e conoscere altre culture.”

Ecco quindi apparire nuovi parametri di appartenenza sociale: gli acquisti al supermercato di beni prodotti in seguito a scelte etiche o ambientali. I libri letti. La scelta del luogo di vacanza .
Il parlare di difficoltà economiche non sarà più cosa disdicevole o poco educata.

” La propria cultura, il modo di comportarsi, … lo stile, l'accento e i congiuntivi saranno i nuovi parametri di aggregazione sociale.”

Evidente inizia ad apparire il distacco culturale dai ricchi attuali:
campioni sportivi, starlette della tv, furbetti del quartierino con il portafoglio pieno di soldi e la mente svuotata da ogni senso del gusto e della misura, spesso incapaci di articolare frasi con un senso compiuto.

Lucy, che ha dovuto lasciare il lavoro in una merchant bank per seguire i figli, racconta
Quello che posso fare io è comprare un oggetto antico per poche sterline e piazzarlo in casa. E’ questo che ti rende diverso da quelli che hanno i soldi ma non hanno gusto.

E il marito Roger aggiunge: “Io non sono quello che guadagno, sono quello che penso. Le persone che incontriamo e alle quali adesso siamo più vicini sono creative e possiedono libri. Dobbiamo tutti trovare la nostra nuova tribù”.
Dalla Stampa del 20.3.08

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