giovedì 24 aprile 2008

"IL GIORNALE" E L’ANPI

Il Giornale, quotidiano di Paolo Berlusconi, si sta occupando ampiamente del 25 Aprile con articoli di vario tipo.

Si va da un’intervista al sindaco di Alghero che ha vietato il canto di Bella Ciao a quella con la sig.ra Letizia Brichetto Moratti, che quest’anno non parteciperà alla manifestazione.

In mezzo molto spazio per criticare un manifesto unitario delle associazioni combattentistiche e partigiane che recita:

«A sessant'anni dal 1° gennaio 1948, da quando essa entrò in vigore, l'Italia sta correndo nuovi pericoli. Emergono sempre più i rischi per la tenuta del sistema democratico, come evidenti si manifestano le difficoltà per il suo indispensabile rinnovamento.
Permangono, d'altro canto, i tentativi di sminuire e infangare la storia della Resistenza, cercando di equiparare i "repubblichini", sostenitori dei nazisti, ai partigiani e ai combattenti degli eserciti alleati».

Ed altro spazio dedicato all’Anpi, i cui gruppi sono simili a «circoli ricreativi, veri e propri dopolavori con annessi ristoranti, club sportivi, scuole di arti orientali» .

Conclusione: «Salvare l'Anpi significa salvare i fiumi di euro che arrivano dalle casse pubbliche».

Il Giornale non è solo in questo attacco a chi serba memoria della Resistenza.
Gustava Selva propone l’abolizione della festa del 25 Aprile.
E’ di qualche giorno prima delle elezioni la promessa di Dell’Utri di riscrivere i libri di storia.

Il clima nuovo è stato subito registrato da Maurizio Crozza che, nella sua trasmissione sulla 7, ha inaugurato la rubrica
Rivistory Channel, con Hitler che diventa il Gandhi della Baviera, Mussolini un grande pacifista, i campi di concentramento dei confortevoli centri benessere
.

L’ironia è strumento utile di comprensione e consolazione ma lo spazio dato da un quotidiano nazionale
a decisioni che producono un cambiamento nella percezione dell’importanza della nostra storia più recente
riporta all’urgenza di una grande attenzione a quello che succede e potrà succedere dentro al mondo dell’informazione e ad un lavoro di costruzione di anticorpi al "nuovo" che si sta profilando.
Da Unità del 23.4.

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