Festeggeremo la liberazione senza privatizzarne la storia e i valori, sapendo anche, come ha ricordato Pasquale Villari, che alla Resistenza parteciparono italiani di ogni fede ideale, liberali e comunisti, monarchici e azionisti, cattolici e socialisti.
Forze che con visioni diverse ma con eguale finalità, a liberazione avvenuta, scrissero insieme al costituzione democratica che a distanza di sessant’anni garantisce le libertà italiane.
Il sangue dei vinti e dei vincitori della guerra di liberazione non può essere perciò un discrimine fra le generazioni o fra le forze sociali o politiche.
Come il 4 novembre è la festa dell’unità d’Italia, e nessuno potrebbe celebrarla con intenti guerrafondai, così il 25 aprile è la festa della democrazia, e nessuno può appropriarsene contro qualcuno o rimuoverla contro qualche altro
Respingiamo dunque tutti insieme i tentativi di appropriazione e quelli di rimozione.
Federico Orlando (dal sito di Articolo21)
venerdì 25 aprile 2008
25 APRILE
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