martedì 15 aprile 2008

DISUGUAGLIANZA

Spesso succede di parlarne, sia e prevalentemente in ambito economico sia in altri settori della vita civile, come per es. la mancanza di uguaglianza tra i cittadini di una nazione nell’accedere a determinati servizi o beni: dalla banda larga per i computer agli asili-nido tanto per prendere gli esempi di cui si parla più frequentemente.

Un recente articolo indirizza l’attenzione su un libro scritto da Giovanni Padovani, editore: Il Pensiero Scientifico avente per titolo “Il diritto negato”.

Nel testo il diritto non accessibile a tutti in egual modo è quello della salute.

L’autore ha sintetizzato nel suo testo una serie di studi epidemiologici individuando delle costanti nei risultati delle analisi e scoprendo che nel Sud dell’Italia la vita media è più breve che al Nord, anche se non di molto. Ma molte malattie vi incidono in modo molto superiore rispetto al settentrione.

Inaspettato anche il confronto tra durata della vita nelle grandi città, che risulta mediamente più lunga di quella di chi vive nei centri più piccoli o nei paesi di campagna.

Ma la differenza più eclatante, che emerge dallo studio, è la disuguaglianza tra cittadini dei quartieri ricchi e quelli che vivono in quelli poveri.

A Torino e Milano la vita media dura ben 4 anni di più, se si sta bene economicamente.
Sapere che a Londra gli anni raddoppiano a 8 o che a Washinton si quintuplicano giungendo fino a 20!! conforta ben poco.

La causa è comunque ben nota: maggiori mezzi consentono lavori non usuranti, permettono un grado di istruzione più elevato, un accesso più facile alle cure ed un esercizio della prevenzione più assiduo e informato.

Uno sguardo al passato permette di vedere che a Torino tra il 1970 e il 2000 il rischio individuale di morte è diminuito di quasi il 40% tra i laureati; è diminuito di oltre il 10% tra chi ha conseguito un diploma; mentre è addirittura aumentato (di quasi il 10%) per chi ha solo la licenza elementare.

Sorge spontanea la domanda su cosa succederà nei prossimi anni. La risposta purtroppo è che, perdurando o aggravandosi le disuguaglianze economiche, si allargherà anche la differenza in termini di lunghezza di vita tra chi ha dei mezzi e chi non ne possiede.
Da L’Unità del 9.4.08

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