mercoledì 12 novembre 2008

L'ISPEZIONE CHE NON C' E'

Questo blog ha segnalato con continuità la quotidiana strage nei luoghi di lavoro italiani.

Una tragedia che colpisce migliaia di famiglie perché non ci sono solo i deceduti ma, come in tutte le guerre, anche i feriti, più o meno gravi

A giorni in cui l’attenzione latita perché un uomo morto in un cantiere non fa purtroppo quasi più notizia ne succedono altri in cui tutti riscoprono il problema perchè il numero delle vittime è così alto da far inorridire chiunque.

Dei feriti non si parla quasi mai eppure sono tantissimi. Operai giovani o meno giovani che magari si salvano al prezzo di una invalidità più o meno grave che li accompagnerà per il resto della vita condizionando fortemente l’esistenza propria e quella dei familiari.

Ancor meno si parla di prevenzione vale a dire del modo di ridurre la probabilità che certi incidenti accadano.

Non si dice chi la deve fare, come e quando.

Anche nel nostro territorio i controlli preventivi sono ridotti.Ne parla oggi la pagina locale del Gazzettino:

Nel Veneto Orientale le aziende sono 17.000 ed i controlli 300!!

«Troppo pochi controlli per scongiurare le morti bianche», ha affermato il delegato del sindacato del Portogruarese, Gianfranco Battiston.

«Abbiamo analizzato i dati raccolti con Giorgio Cipolla, direttore dello Spisal locale (il Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro - uno dei Servizi del dipartimento di prevenzione dell'Asl 10 del Veneto orientale).

Sono emerse delle evidenti e significative carenze nella quantità dei controlli sui luoghi di lavoro del nostro territorio dovute al numero esiguo di ispettori che sono soltanto sei, mentre ne servirebbero almeno il doppio.

Cipolla ha anche sottolineato il bisogno di una maggiore formazione e di mezzi specialistici per fare fronte ai controlli sempre più tecnologici che gli ispettori si trovano ad affrontare quotidianamente».

Battiston si dice anche preoccupato in quanto, sostiene, non c'è un vero programma organizzativo e di collaborazione con i vari organi istituzionali come i Comuni e i Vigili del fuoco: «Cosa che ormai riteniamo indispensabile se si vuole arginare e fermare il fenomeno delle morti bianche», ha affermato il sindacalista.

«Mancano trasparenza e la conoscenza dei dati, elemento primario per fronteggiare un'emergenza che ha assunto proporzioni inaccettabili e non degne di un paese civile.
Di qui l’invito del sindacalista a dibattere il problema nell’ambito della conferenza dei sindaci.
Fonte: Gazzettino di oggi

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