venerdì 14 novembre 2008

GIUSTIZIA E VERGOGNA

Stanotte treni carichi di giovani hanno attraversato l’Italia da Nord e da Sud per raggiungere Roma e manifestare oggi per la qualità del loro studio che è il futuro del Paese.

Ieri sera dei giudici hanno inflitto condanne definite lievi anche da giornali conservatori a chi massacrò di botte anni fa altri giovani manifestanti che stavano dormendo in una scuola: la Diaz.

Vergogna italiana che si somma ad altre vergogne su misfatti del passato più recente o più lontano su cui non è mai stata fatta chiarezza o quanto meno giustizia.

Un bisogno di giustizia che era all’ordine del giorno del convegno Anpi di sabato scorso a Roma avente per tema ‘A 65 anni di distanza dalle stragi nazifasciste'.

Tutti i rappresentanti dei partiti d'opposizione presenti hanno chiesto l’istituzione di una Commissione parlamentare sulle stragi nazifasciste.

Quante sono le vittime delle stragi? 10, 20, 30 mila? E chi decise di «sotterrare» insieme ai cadaveri dei massacrati, civili senz'armi e militari che avevano alzato bandiera bianca, anche i fascicoli, completi dei nomi degli assassini?

Chi prese e impose quella decisione agì per ragion di Stato, discutibile fin che si vuole (la Germania doveva riarmarsi in funzione Nato), ma animata da un criterio politico.

L'altro aspetto che influì:non estradare i generali italiani che nei territori aggrediti per ordine di Mussolini avevano gareggiato in ferocia con le Ss e di cui stanno emergendo le tremende responsabilità, è sicuramente da respingere.

Ma questo avveniva 65 anni fa, appunto, sul delta di una guerra assurda che poi ci riportò alla rinascita grazie ai partigiani. Combattevano, soffrivano, morivano, con una speranza vaga che poi si concretizzerà nella Costituzione

Ma non aver cercato quelle risposte, io dico non aver voluto, no non aver potuto, ai giorni nostri diventa una vergogna al quadrato. Se non al cubo.

Altri temi affrontati nel corso del convegno sono stati:
«rinascita dell'antifascismo». Oggi, si è detto, sopravvive a sprazzi e solo per dare risposte, e neanche sempre, al fascismo che non ha mai abbassato la testa. Un triste fenomeno che sopravvive.

I viaggi ad Auschwitz. Bene che i ragazzi e i giovani vi vadano, per capire chi furono i nazisti. Ma perché non portarli anche a Stazzema, a Fivizzano, a Marzabotto per mostrargli di cosa furono capaci i fascisti?

L'altro argomento: Cefalonia. È rimasto in vita l'ultimo dei fucilatori degli uomini della divisione Acqui. Ha 88 anni. La “giustizia militare” italiana ancora non ha deciso se incriminarlo o meno.

Fonte: Il Manifesto 12.11.08

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