domenica 24 febbraio 2008

IL PANE LORO

Nell’intervento di presentazione di questo blog ci si era interrogati sul significato attuale del concetto di ‘resistenza’, individuando le morti bianche come uno dei possibili temi da tenere in considerazione.
Le vittime del lavoro hanno trovato posto finora nell’offerta di articoli di stampa.(cfr. orgoglio nazionale-Febbraio ’08)

L’intervento della cultura è stato ed è sempre molto importante per evidenziare l’urgenza di avviare a soluzione determinati problemi.
Talvolta è stato decisivo come una quindicina di anni fa, quando le voci dei maggiori intellettuali del paese obbligarono il mondo dell’economia a rinunciare ad organizzare l’Expo in una città piena di opere d’arte come Venezia.

Due anziani, grandi protagonisti di quella ed altre battaglie, continuano oramai da soli a farsi sentire.
L’estate scorsa Camilleri riuscì con il suo appello a frenare una multinazionale americana che con i suoi investimenti in Sicilia minacciava la cattedrale di Noto.
Larga eco ha avuto in seguito, su una questione locale, anche l’intervento di Zanzotto per salvare dalla
speculazione edilizia il prato di Pieve di Soligo, ultimo simbolo del verde cittadino.

Particolare attenzione merita quindi la notizia che finalmente anche il mondo dello spettacolo inizia a reagire e a muoversi per contrastare il fenomeno del quotidiano incessante stillicidio di caduti nei luoghi di lavoro. (uno anche ieri Sabato ed uno pure oggi Domenica).

In Piemonte Mimmo Calopresti ha iniziato a girare un documentario sull’incendio alla Thyssen –Krupp e non accetta che a poco a poco l’oblio e l’indifferenza prevalgano. Dice:

«…BISOGNA INDIGNARSI. Io rimango con la mia utopia, penso che la sicurezza sul lavoro sia un diritto irrinunciabile. Vorrei invece che CI SI ARRABBIASSE ANCORA PER RENDERE MIGLIORE QUESTO MONDO. E non solo per lo spazio di un talk show. IL CINEMA QUESTA FORZA CE L'HA. Un tempo, per lo meno, ce l’aveva. INCIDEVA SULLA REALTA', cambiava le cose. Per questo sono venuto qui a Torino a urlare la mia indignazione con i fotogrammi».

Dal 29 Febbraio verrà portato in giro per l’Italia anche uno spettacolo teatrale

Un gruppo di persone: attori, ex operai, musicisti ed il regista Ulderico Pesce metteranno in scena uno nuovo testo, pensato e scritto su queste tragedie: “Il pane loro. Storie di una Repubblica fondata sul lavoro.”

Le tre storie su cui si struttura la recita verranno accompagnate sul palcoscenico
dai versi di letterati italiani che hanno voluto dedicare il loro talento alla composizione di poesie che intendono rappresentare il paradigma di tutte le odissee dei lavoratori.

Da Repubblica del 22.2.08 e dalla Stampa del 23.2 (gb)

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