venerdì 29 febbraio 2008

EFFETTI COLLATERALI

‘La destruccion de la ciencia en Espana. Depuracion universitaria en el franquismo’ è il titolo di un libro curato da Luis E. O. Carvajal di cui parla Cesare Segre in un recente articolo.

Nel suo intervento si ricorda in primo luogo il salutare trauma che la perdita delle colonie nelle Filippine e Cuba significò per la Spagna. Era il 1898.

La cultura di quel paese ‘retriva ed ottusa’ capì che era arrivato il momento di scuotersi, rinnovarsi, recuperare i livelli europei.

Nel ruolo del rilancio spirituale furono decisive due istituzioni: la Institucion Libre de Ensenanza e la Junta para Ampliacion de Estudios.

Se la prima si distinse quale ‘FUCINA DI PENSIERO LIBERO E DI CERVELLI APERTISSIMI', la seconda si impegnò nella SELEZIONE DI GIOVANI MOLTO FERRATI, li fornì di BORSE DI STUDIO e li mandò in giro per il mondo ad ASSIMILARE LA RICERCA SCIENTIFICA PIU' AVANZATA.

I risultati non tardarono. Nel corso di ‘pochi lustri’ la Spagna ebbe una schiera di specialisti ed istituti di altissimo livello.

Primo obiettivo di Franco, giunto al potere, fu, a guerra civile non ancora finita, la distruzione di tutto questo lavoro.

Professori destituiti, messi in galera, fucilati.

Si trattò di un’opera sistematica guidata da commissioni create per la bisogna.

Scopo dichiarato: "TOGLIERE A CERVELLI TROPPO INDIPENDENTI LA FACOLTA' DI AVERE DISCEPOLI".

L’effetto collaterale di questa vicenda fu l’emigrazione, in Messico particolarmente, di circa 20.000 perseguitati. Il presidente di quel paese Lazaro Cardenas ne favorì la sistemazione e fece in modo che potessero continuare là la loro attività.

Per lo stato del Centroamerica questa generosità si rivelò una fortuna: la crema del pensiero spagnolo fu in grado di FAR FARE AL PAESE UN SALTO DI QUALITA' NELLA FORMAZIONE DEI PROPRI GIOVANI.

Analoga fortuna per la qualità dei loro livelli di insegnamento ebbero le università Usa che accolsero, anni dopo, i perseguitati in fuga dalla Germania nazista.

Corriere della Sera del 9.11.07 : ‘Franchismo, l’esodo che fece grande l’America’.


EFFETTI COLLATERALI 2

‘La nostra cultura, asfissiata dal franchismo, sopravvisse grazie alla resistenza intellettuale stabilitasi in Messico, in Argentina e a Parigi.’ Sono parole di uno scrittore Juan Goitysolo.
Veicolo di questa forma di resistenza fu una casa editrice che gli esuli fondarono in Francia: La Librairie des Editions Espagnoles. Prima a Tolosa e poi a Parigi.

Dal 1948 la sede della Libreria Spagnola nel quartiere latino diventò il punto di incontro di rifugiati spagnoli e di ispanisti francesi.
Là si incontravano Picasso, Camus, Rafael Alberti , Luis Bunuel, Antonio Soriano.

E. Rosaspina :Corriere Sera del 9.11.07 (gb)

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