giovedì 28 febbraio 2008

CONOSCERE

C. Magris ha parlato di recente di un libro di Pier Vincenzo Mengaldo: LA VENDETTA E’ IL RACCONTO edito da Bollati Boringhieri come di una “Bibbia, di un ‘libro dei libri’ sulla Shoah …..perchè fa parlare i testi… e cerca di dire personalmente il meno possibile”.

Si riportano qui alcune parti dell’intervista che ne è seguita.

MAGRIS: La Shoah si è trasformata da storia criminosa a evento metafisico, a male assoluto….. come è possibile mantenere il senso della sua assolutezza e contemporaneamente collocarla nel tempo, nel relativo per eccellenza?

MENGALDO: Piuttosto che di male ‘assoluto’ o anche ‘radicale’ io parlerei con la Arendt di male ‘estremo’, che pur nella sua eccezionalità non esclude mali estremi passati e recenti. …..La Shoah in quanto opera umana , può e deve essere COMPRESA anche NELLE SUE CAUSE come tutti i fatti umani; e solo così ci si può attrezzare un po’ meglio PERCHE’ NON SI RIPETA. Quello che VA EVITATO è piuttosto di PREMERE IL PEDALE SU UNA SOLA DELLE MOLTE “CAUSE”, il cui intreccio, quasi moltiplicando il potenziale di ognuna, ha prodotto quegli effetti.

MAGRIS: Rispetto alle testimonianze dirette e vissute della Shoah, come si collocano le opere letterarie. E’ possibile un’invenzione fantastica che parta da Auschwitz?

MENGALDO: Naturalmente è possibile, anche se uno dei testi più noti ‘Le armi delle notte’ di Vercors, lascia sempre l’impressione della morbosità. …..a me sembrano pur sempre preferibili quelle BASATE SU UNA SERIA DOCUMENTAZIONE come ‘La notte dei girondini’ di Presser – per non parlare dell’ ”Istruttoria“ di Weiss. E solo queste sono utili allo storico.

MAGRIS : Primo Levi considera quasi inadeguate le proprie pagine rispetto a ciò che descrive, perché, dice, solo chi ha fissato in volto la Gorgone può raccontarla a fondo, ma chi ha visto la Gorgone non può parlare perché non è tornato…

MENGALDO: L’opinione di Levi è inconfutabile, anche se si può aggiungere che ci sono rimaste testimonianze (ovviamente pochissime) di membri dei Sonderkommandos addetti alle camere a gas…che forse hanno visto la Gorgone ancor più da vicino…
l’importanza del ‘Memoriale’ di Hoess….o delle dichiarazioni
di Stangl (comandante di Sobibor e di Treblinka) riportate ‘In quelle tenebre’ di Gitta Sereny, sta anzitutto nel fatto che costoro CONOSCEVANO PER I NTERO STRUTTURA E FUNZIONAMENTO del ‘loro’ lager mentre le vittime…ne hanno potuto avere solo una visione intensa ma parziale.



….Lo specifico della Shoah non è stato tanto la sua motivazione ideologica, quanto il suo carattere di STERMINIO TECNOLOGICO E AMMINISTRATIVO…

Dal Corriere della Sera del 15.7.07 (gb)

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