lunedì 12 gennaio 2009

IL MICRO ED IL MACRO

Diceva ieri sera Ermanno Olmi partecipando alla serata TV in ricordo di De Andrè che nelle persone povere c'è sempre autenticità, mentre noi borghesi (quelli con un buon stipendio e le loro accertate sicurezze) siamo sempre un pò fasulli.

L'incipit del regista è utile per leggere una situazione atipica.

In Medio Oriente in un rettangolo di terra lungo 40 km e largo 20 (più o meno la distanza tra Portogruaro e S.Donà e tra queste due località e il mare) vivono 1.500.000 disperati, privi di un'economia reale e bisognosi di tutto.

Tra loro la maggior parte sono donne e bambini. L'ong Save the Children dice che, di questi, 58.000 erano sottonutriti prima dell'inizo del conflitto.

L'autenticità di questi veri poveri, massacrati da 17 giorni e 17 notti di bombardamenti notturni e diurni dal mare, dal cielo e da terra, quasi privi di corrente elettrica, acqua, medicine ed altri generi di prima necessità ha fatto sì che sabato scorso 100.000 persone dimostrassero a Parigi e moltre altre decine di migliaia nelle varie capitali e città della ricca Europa borghese.

Questo nonostante la faziosità dei media che hanno informato con i soliti sistemi di due pesi e due misure:

Grande paura per un razzo palestinese in Israele, sulla paura e sui suoi danni collaterali per le centinaia di bombe di tutti i tipi al giorno su Gaza, neanche una parola.

Il Corriere della Sera di oggi registra uno spostamento dei media Usa negli ultimi giorni in direzione di un rendiconto più obiettivo di quanto sta succedendo.

Secondo il quotidiano questo cambiamento è dovuto all'azione più imparziale della Tv araba in lingua inglese Aljazeera visibile o su Sky o sul suo sito con il computer.

Le manifestazioni in Occidente hanno costretto l'opinione pubblica europea a volerne sapere di più e di qui il disagio dei governi e le proteste non si può andare avanti così, la Palestina è la Palestina, ma Milano è Milano ha sbottato Sabato il vicesindaco della città.

Le stesse comunità ebraiche in Europa, preoccupate per i risvolti antisemiti che possono assumere le proteste, stanno mettendo in crisi le certezze del loro governo in patria.

Obama sarà presidente dal 20.1.09 ma la sua residenza di Washington è stata assediata l'altra sera da una grande manifestazione.

Qui da noi già si grida allarme per le manifestazioni di sabato prossimo.

Dal micro di Gaza al macro dell'Occidente e da qui di nuovo al micro dove pare che Israele sia alle fasi finali dell'offensiva.

Protagonisti della vicenda gli esclusi dal benessere, le ong che li aiutano, la coscienza dell'occidente, costituita da milioni di persone senza volto che si sono mobilitate per loro e per la qualità della vita democratica nei loro paesi.

Sicuri sconfitti appaiono già i media, i governi,le loro diplomazie e la cieca violenza di chi ha troppe armi.

Se i massacri in questa settimana si fermeranno, le persone scese in piazza, in seguito al sacrificio e alla resistenza dei poveri autentici, potranno aver contribuito ad evitare tragedie ancora più immani.

E allora sarà possibile tornare ai problemi del nostro paese, che non hanno mai smesso di preoccupare.

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