venerdì 9 gennaio 2009

CREVALCORE

Dalla immane tragedia di Gaza sembra quasi strano passare ad un abbastanza recente dramma italiano che pure è doveroso ricordare.

In quell'incidente ferroviario accaduto vicino Bologna persero la vita 17 persone. I colpevoli sono ancora da trovare eppure molto si è indagato.

Diciassette morti, un processo aperto, tanti dubbi da risolvere e decine di persone che aspettano ancora giustizia.

Dietro la corona d'alloro deposta mercoledì nel giardino dedicato alle vittime di Crevalcore... c'è un'omba lunga quattro anni, senza preciso profilo, dove si perdono nomi e volti: quelli degli uomini e delle donne che non ci sono più, o che lottano ancora per arrivare ad una verità, e quelli dei colpevoli o presunti tali.

Il 7 gennaio del 2005 il treno Interregionale 2255, proveniente da Verona e diretto a Bologna, dopo aver effettuato la fermata di San Felice sul Panaro comincia la sua corsa verso Bologna.

A Bolognina, stazione chiusa al servizio viaggiatori, ma che svolge il ruolo di posto di blocco intermedio, l'IR avrebbe dovuto effettuare l'incrocio con un treno merci proveniente da Crevalcore. L'IR non si ferma, il convoglio merci viene investito sugli scambi di ingresso della stazione di Bolognina, quando era sul punto di entrare su un binario deviato.

L'impatto è devastante.

Dove finisce l'errore umano, e dove inizia la responsabilità delle Ferrovie dello Stato?

Dall'inchiesta conclusa dalla procura di Bologna nel 2007 risultò che una semplice telefonata avrebbe potuto evitare la tragedia di Crevalcore.

Ma De Biase, non aiutato dalla presenza della ripetizione dei segnali elettronici, quel giorno non ricevette nessuna segnalazione telefonica che lo avvertisse del convoglio che stava marciando sul suo stesso binario, nella direzione opposta.

Secondo quanto risultò dall'inchiesta dei pm bolognesi e dalle testimonianze di alcuni dipendenti delle Ferrovie, la procedura dell'allarme telefonico, anche se non prevista da alcun regolamento di Trenitalia, era (ed è tuttora) prassi diffusa tra il personale di terra, che avvisa i macchinisti degli incroci tra treni al di fuori degli orari normali.

Probabilmente, il 7 gennaio del 2005, nessuno prese in mano la cornetta per una triste coincidenza.

E la lista dei drammi italiani non chiariti si allunga.

Fonte: L'Unità di ieri

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