martedì 3 marzo 2009

POLITICHE EDITORIALI

L’altro giorno il Corriere riportava in prima pagina la richiesta di archiviazione della procura di Roma per lo scandalo Saccà-Berlusconi.

Dieci giorni prima, invece, la prima pagina del Corriere non dedicava neppure una riga alla condanna di Mills per essere stato corrotto da Berlusconi.

Se Mills fosse stato assolto, saremo tempestati dai consueti editoriali di Battista, o Romano, o Ostellino, o Galli della Loggia, o Panebianco (sono intercambiabili) sul crollo dell’ennesimo «teorema».

Invece, essendo stato il «teorema» confermato, silenzio di tomba.

La regola è questa: le indagini giudiziarie fanno notizia solo quando gli imputati eccellenti ne escono indenni.

Se invece è confermato che sono dei mariuoli, non c’è notizia.

L’altro giorno la Procura di Napoli ha recapitato a Clemente Mastella (candidato Pdl alle europee), alla sua signora Sandra Lonardo (presidente Pd del consiglio regionale), al loro consuocero Carlo Camilleri e a mezza dozzina di esponenti Udeur l’avviso di chiusura indagini per lo scandalo esploso 13 mesi fa a S. Maria Capua Vetere e usato dal voltagabbana ceppalonico per rovesciare Prodi.

Da mesi una losca vulgata riferiva che lo scandalo era finito nel nulla.


In realtà l’indagine, passata a Napoli, è stata convalidata dal Riesame, dalla Cassazione e ora dalla Procura.

Se fosse stata archiviata, i soliti tromboni strillerebbero al crollo del teorema ecc.

Invece è in arrivo la richiesta di rinvio a giudizio (il solo Mastella, ex ministro della Giustizia, deve rispondere di 3 concussioni, 3 abusi d’ufficio, 1 rivelazione di segreto). Ergo tutti zitti.

Da “Zorro” di M.Travaglio pubblicato ieri sull’Unità

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