venerdì 27 marzo 2009

A 10 ANNI DALLA GUERRA DEI BALCANI

RICEVIAMO DA SKOPJE - MACEDONIA

"Ero un pò addormentata questa mattina, al lavoro. Il tepore dell'ufficio mi passava una stranza sensazione di relax, forse anche dovuto al fatto, che qui, attorno a me, alla fine, sono tutti rilassati.

Ma nel cercare notizie ed eventi legati al mio lavoro, e cliccando tra diverse pagine internet, mi sono ritrovata ancora una volta su uno dei miei siti pereferiti, quello che "Osserva i balcani"..

E li, difronte a tante, troppe scritte ed immagini, ho sentito ancora una volta una morsa al cuore.

Mi sono venute in mente le immagini dei bombardamenti della Nato in Kosovo di dieci anni fa, che ieri sera alla tv serba, che qui in Skopje si prende senza alcun problema, mandavano in onda come breve documentario "per non dimenticare".

Mentre le guardavo ero come attonita. Pensavo a cosa stessi facendo io in quell "lontano" 1999.. Andando a scuola, studiando per la maturità, baciando il mio ragazzo al mare dopo una partita di pallone sulla calda sabbia..

E mentre le immagini andavano via libere su quello schermo, e mentre i pensieri andavano via liberi nella mia mente, io mi sentivo come in panico. Ero commossa però. Molto. E triste.

Prendevo tutto ciò che la tv mi proponeva e pensavo alla Nato. Alle bombe. Alle persone che ancora oggi, in troppe attorno a me, qui, stanno soffrendo.

E nel farlo, vivevo tutto questo "bez granici" ovvero, senza confini. Si, perchè i confini sono solo una immensa cazzata geo-politica che accende odi fino a poco prima inesistenti, o comunque poco di poco pochissimo conto.

Dal documentario alla realtà e alla mia idea: non credo proprio che tutte queste persone abbiano dimenticato.

Io penso solamente che queste persone, dai visi scarni e dai lineamenti così tipici loro e così diversi dai nostri, abbiano solo deciso di non pensarci più, di andare oltre, e di uscire ogni mattina di casa, con il sorriso sulla faccia, e con una buona parola "in tasca" per il vicino, piutttosto che con strani ricordi in mente.

Non c'è un gran che qui nei Balcani. E sinceramente non è che ci sia un gran che nemmeno qui in Macedonia.

Le strade sono rotte, le case incolte, tutto sta lì, alla rinfusa, e nessuno sembra curarsene.

Eppure, il clima di vita umanitario e l'unione che si respirano qui, possono fare benissimo concorrenza al miglior ideale di comunità che abbiamo nelle nostre menti, perchè in ogni caso vincerebbero.

E così, alle tristi immagini di ieri sera, di una guerra che a noi sembra così lontana e quasi, è bruttissimo dirlo, quasi addirittura "mai esistita", un paese nuovo e i suoi vicini, mi fanno sentire una parte importante della storia e degli eventi, perchè a differenza di tanti, troppi miei coetanei, penso di capire. Di capire con il cuore. E ne sono grata"..

da J.C. Marzo 2009

Nessun commento:

Posta un commento