venerdì 6 febbraio 2009

LAVORO DA FARE

Equiparare i militari italiani che giurarono fedeltà al nazismo ed i partigiani che combatterono la dittatura è una proposta di legge per la quale gli aggettivi si sprecano: da odiosa a rivoltante.

Quel che è certo è che questa legge nasce dalle elezioni dello scorso anno. Dalla vittoria netta del centro destra.

Un centro destra in cui le caratteristiche del centro sono sempre molto opache, mentre brillano quelle della destra più cinica.

E di cinismo bisogna pur parlare perchè la destra francese o tedesca sarebbero in difficoltà a prendere un'iniziativa come quella in atto qui da noi.

Perchè allora tanto accanimento contro i partigiani e la memoria di quel che hanno fatto?

Si possono ipotizzare varie risposte, tutte magari valide.

Interessa maggiormente però inquadrare l'iniziativa in oggetto in un raggio di azione governativa che si va delineando con chiarezza.

Da un lato infatti la campagna contro i clandestini con balzelli odiosi, come la tassa sul permesso di soggiorno o l'obbligo fatto ai medici di denunciarli se chiedono cure.

Dall'altro in modo meno barbaro, più dialogante e apparentemente 'democratico' si va contro quei magistrati che ancora resistono o si stringono le maglie della già ipercontrollata tv di stato.

In economia si propagandano aiuti che poi proprio tali non è sicuro che lo siano.

Finchè si prendono in giro i pensionati con la Social Card il disagio non diventa un pericolo, ma quando si toccano gli interessi degli industriali allora là nascono problemi seri.

Lo conferma l'uso del parlamento: tanti decreti legge e pochi provvedimenti discussi prima in aula.

Richieste di fiducia su leggi importanti dove si dovrebbe discutere e invece si evita il confronto perchè la maggioranza non è poi così solida come si vuol far intendere.

Negli ultimi giorni il governo è stato battuto più volte al Senato.

Ecco allora delinearsi una politica di controllo, da parte di pochi, del Parlamento, dei giudici, dei media e , ci sono voci, della Corte dei Conti che restringono in modo enorme le maglie del tessuto istituzional/democratico.

Un bel colpo poi alla memoria ed al prestigio dei partigiani ed il gioco della destra è ben avanti se si pensa che otto mesi fa non era al governo.

Che fare oltre che capire e preoccuparsi?

Reazioni vengono dall'A.n.p.i.(leggere qui sotto), i sindacati si stanno muovendo, ieri scontri a Pomigliano dove rischia di chiudere uno stabilimento Fiat, altri settori della società civile si stanno mobilitando.

Importante tenersi informati e diffondere le notizie, farne parte il maggior numero di persone possibile perchè dai media nazionali ogni cosa viene accuratamente manipolata e proposta in modo da ricavarne consenso.

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