venerdì 24 aprile 2009

TERREMOTO: TESTIMONIANZA DALL' ABRUZZO

>
>
> Vi scrivo da Colle di Roio (AQ) uno dei paesini colpiti dal sisma del 6
> aprile 2009.
>
Il mio paese.
> Trovo molto difficile fare ordine nel turbinio di pensieri che mi gonfiano la
> testa, ma ci proverò.
> E scrivo questa nota perchè credo che solo uno strumento quale la rete
> permetta di conoscere altre verità, senza mediazioni se non dell'autore.
>
> Il nostro campo è abitato da circa trecento persone, distribuite in una
> quarantina di tende.
> Tornati da una vacanza mai iniziata, assieme a Pierluigi, abbiamo cercato di
> dare un contributo alle attività di gestione della tendopoli che, nel
> frattempo, (era passata già una settimana dall'inaspettato evento), era andata
> sviluppandosi.
>
> Come sapete non sono un tecnico, nè ho una qualche esperienza di gestione
> logistica e di personale in situazioni di emergenza e quanto vi racconto può
> essere viziato da uno stato di fragilità emotiva (immagino mi si potrà
> perdonare).

Il fatto è, che a fronte di uno sforzo impagabile profuso da molte
> delle persone presenti nel nostro campo, (volontari della protezione civile,
> della croce verde/rossa, vigili del fuoco, forze di polizia etc...) ,
> inarrestabili fino allo sfinimento, ci siamo trovati, o sarebbe meglio dire ci
> siamo purtroppo imbattuti, nella struttura ufficiale della Protezione Civile
> stessa e nel suo sistema organizzativo
.
>
> La splendida macchina degli aiuti, per quanto ho visto io, poggia le sue
> solide e certamente antisismiche basi, sulle spalle e sulle palle dei
> volontari; il resto da' l'impressione di drammatica improvvisazione. E non
> perchè non si sappia lavorare o non si abbiano strumenti e mezzi, ma
> semplicemente ed a mio parere, perchè si è follemente sottovalutato il problema
> fin dall'inizio
.
>
Se vero che il terremoto non è prevedibile è altrettanto vero che tutte le
> scosse precedenti (circa trecento più o meno violente prima dell'inaspettato
> evento) dovevano rappresentare un serio monito.


Perchè non è servito il fatto
> che due settimane prima del sisma alcuni palazzi presenti in via XX settembre a
> L'Aquila, poi miseramente sventrati, erano già stati transennati perchè le
> scosse che si erano susseguite fino a quel momento (la più alta di 4° grado,
> quindi poca cosa...) avevano fatto cadere parte degli intonaci e dei
> cornicioni...

> Una persona minimamante intelligente, a capo di una struttura così grande
> quale la protezione civile, avrebbe dovuto schierare i propri uomini alle porte
> della città, come un esercito, pronto a qualsiasi evenienza
.
>
> Ed invece mi trovo a dover raccontare che le prime venti tende del nostro
> campo se le sono dovute montare i cittadini del paese (ancora stravolti del
> sisma), con l'aiuto di una manciata di instancabili volontari,


che manca un
> coordinamento tra i singoli gruppi presenti, che la segreteria del campo (che
> cerchiamo di far funzionare), è rimasta attiva fino a ieri con un Pc portatile
> di proprietà di mia proprietà, acquistato "sia mai dovesse servire", e con
> quello di un volontario;

che siamo stati dotati di stampante e telefono ma per
> la linea Adsl (in Italia ancora uno strano coso...) stiamo ancora aspettando e
> quello che siamo riusciti a mettere in piedi è merito dell'intelligenza di
> qualche giovane del posto e dei suoi strumenti tecnici; che abbiamo dovuto
> chiamare chi disinfettasse e portasse via mucchi di vestiti perchè arrivati
> sporchi e non utilizzabili;

che che fino dieci giorni dal sisma avevamo un
> rubinetto per trecento persone, nessuna doccia, circa 20 bagni chimici e nessun
> tipo di riscaldamento per le tende.


Vi ricordo che in Abruzzo ed a L'Aquila in
> particolare la primavera fatica ad arrivare e che anche in queste notti la
> temperatura continua ad essere prossima prossima allo zero. Non ci si può
> quindi stupire che molte persone, la maggior parte delle quali anziane (e non
> tutte con la dentiera...), cocciutamente ed in barba alle direttive che vietano
> di rientrare nelle case, contiunano a fare la spola dalla tenda al bagno di
> casa.
>
Potreste obbiettare che tutto sommato e visti i risultati raggiunti nel
> seguire più di quarantamila sfollati questi problemi sono inevitabili e bisogna
> solo avere pazienza.
> Condivido il ragionamento.
>
> Quello che mi lascia stupito, che la gente non sa e che gli organi di
> informazione si guardano bene dal dire è che tutta la macchina si basa all'atto
> pratico, sulla volontà ed il cuore di persone che lasciano le loro case e le
> loro famiglie e che non pagate, cercano di ridare un minimo di dignità e
> conforto a chi, a partire dalla propria intimità, ha perso tutto o quasi.



> La protezione civile che molti immaginano (alla Bertolaso per intenderci) non
> esiste nei campi, almeno non nel nostro. I volontari si alternano, perchè
> obbligati ad andarsene dopo circa 7 giorni.
>
> Cosa comporta tutto questo?
> Che ogni settimana si vedono facce nuove con la necessità di ricominciare a
> conoscersi ed imparare a coordinarsi, che il capo campo cambia anche lui con
> gli altri e quindi può avere esperienza o meno, che spesso, ed è il nostro
> caso, la gestione di alcune attività è affidata ai terremotati perchè non viene
> inviato personale apposito, con inevitabili problemi, invidie acrimonie e
> litigate tra...poveri.
>
Volete un esempio cristallino della disorganizzazione?
>
La nostra psicologa, giunta al campo per propria cocciuta volontà, è rimasta
> anche lei solo una settimana. Vi immaginate quale può essere l'aiuto ed il
> sostegno che una persona addetta può dare e quale fiducia può risquotere per
> permettere alle persone di aprirsi, se cambia con cadenza domenicale???

>
A questo si aggiungano l'inesperienza di molte persone (spesso e per fortuna
sconfitta dalla volontà di far bene) e le tristi e umilianti dimostrazioni di
> miseria umana che ci caratterizzano e che risultano ancora più indecenti ed
> inaccettabili in casi di emergenza.
>
> Qualcosa di buono però ragazzi l'ho imparato.
>
> Ho imparato che per la richiesta di materiale devo inviare un modulo apposito
> e che a firmare lo stesso non deve essere il capo campo, la cui responsabilità,
> fortuna sua, è solo quella di gestire trecento vite, trecento anime, più tutti
> coloro che ci aiutano dalla sera alla mattina, ma serve il visto del Sindaco,
> oppure del presidente di circoscrizione oppure di un loro delegato (pubblico
> ufficiale).

Noi dopo aver speso due giorni per individuare chi dovesse firmare
> questi benedetti moduli, sappiamo che dobbiamo prendere la macchina e quando
> serve (ovviamente più volte al giorno), raggiungerlo al comune
.
>
> Un'ultima noticina.
> Due giorni fa la Protezione civile si è riunita con gli esperti, ed ha
> ritenuto che non vi siano motivi di preoccupazione relativamente alle dighe
> abruzzesi (la terra trema ogni giorno).

Ora ricordandomi che analoga sicurezza
> era stata espressa all'alba di una scossa di quarto grado e pochi giorni prima
> che il nostro inaspettato evento facesse trecento morti e azzerasse l'economia
> e la vita di migliaia di persone...ho provveduto, poco elegantemente, ad
> eseguire il noto gesto scaramantico...
>
> Però dei regali li ho ricevuti.
> Sono le lacrime di molte delle persone che hanno lavorato alla tendopoli,
> trattenute a stento nel momento dei saluti; sono le parole e gli sguardi dei
> vecchi del paese, che mescolano dignità e paura, coraggio e rassegnazione,
> senza mai un lamento.
>
> Un'altra cosa.
> Vi prego chiunque di voi possa, prenda il treno l'aereo o la macchina e si
> faccia un giro per L'Aquila e d'intorni. Le tendopoli non sono tutte come
> quelle a Collemaggio.

Scoprirete il livello di falsità che viene profuso a
> piene mani dagli organi di comunicazione oramai supini e del livello di
> indecenza del ns presidente del consiglio che prima con lacrime alla cipolla e
> poi con sorrisi di plastica distribuisce garanzie e futuro a chi, vivendo in
> tenda e saggiando sulla pelle la situazione sa, che sono tutte palle.


I morti sono serviti subito per mostrarsi umano e vicino alle famiglie, ma
> ora è meglio dimenticarli in fretta..Via via..nessuna responsabilità, nessun
> dolo.

I pm sono dei malvagi.. ricostruiamo in fretta.. forza la vità e bella,
> vedrete, tra un mese sarete tutti a casa...
> Conoscete i nomi delle famiglie che doveva ospitare nelle sue ville?
>
> Le virtù umane travalicano gli eventi, le sue miserie non hanno confini.
>
> Se volete vi prego fortemente di inviare questa mail a quanti vi sono amici.
> La stampa nazionale si è guardata bene dal pubblicarla
.

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