mercoledì 4 giugno 2008

PAGARE L'AFFITTO

Carmagnola è un comune della provincia di Torino.
A fine maggio sono scaduti i termini per la presentazione delle domande del contributo per sostenere le spese di affitto, che la regione Piemonte assegna alle famiglie bisognose.

La sorpresa è venuto dal numero delle richieste che passa da 343 a 509 con un aumento quindi di quasi il 50 per cento.

Fabrizio Ottenga, assessore alle politiche sociali afferma che i” dati sono preoccupanti. Non parliamo di un aumento delle richieste che prosegue lineare di anno in anno, ma di un boom improvviso che pochi avrebbero potuto prevedere”.

A far maggiormente riflettere su questi dati è il fatto che per aver diritto di presentare domanda bisogna avere un reddito inferiore a 11.117 E. annui per una persona, oppure 18.515 per nuclei di due persone e 22.588 per tre.

Se ne evince che non è solo il costo dei beni di prima necessità, di cui tutti ci stiamo purtroppo accorgendo, ad impoverire molte famiglie.

E’ pure in aumento il numero di quelle che non riescono ad avere introiti minimi annuali medio bassi e devono pertanto aggrapparsi a qualsiasi sostegno possibile per tirare avanti.

In altre parole nuclei in cui qualcuno ha perso il posto di lavoro o qualcun altro non lo trova.

Quale il significato del dato sul piano regionale o nazionale.?

Per l’assessore, che afferma di non voler apparire pessimista, è facile pensare, in attesa dei prossimi riscontri, che” ci siano situazioni analoghe, se non addirittura peggiori un po’ per tutta l’area torinese”.

F. Ottenga tiene a specificare ancora che non sta parlando “di problemi locali, ma di un disagio avvertito a livello nazionale”.

La preoccupazione dell’amministratore va alla capacità della regione di finanziare in modo adeguato le richieste presentate.

Non viene esclusa la possibilità che il Comune possa intervenire con contributi propri.

La conclusione che si trae dalla lettura di questi dati è che la realtà economico-sociale di quello che viene chiamato ‘il ricco Nord’ o quanto meno una delle regioni più sviluppate del nostro paese sta prendendo l’aspetto di un progressivo deterioramento.

Questo forse aiuta a capire di più le cause di un’esasperazione esistenziale che poi può facilmente sfociare in episodi di intolleranza.
Da La Stampa del 3.6.08


















Carmagnola è un comune della provincia di Torino.
A fine maggio sono scaduti i termini per la presentazione delle domande del contributo per sostenere le spese di affitto, che la regione Piemonte assegna alle famiglie bisognose.

La sorpresa è venuto dal numero delle richieste che passa da 343 a 509 con un aumento quindi di quasi il 50 per cento.

Fabrizio Ottenga, assessore alle politiche sociali afferma che i” dati sono preoccupanti. Non parliamo di un aumento delle richieste che prosegue lineare di anno in anno, ma di un boom improvviso che pochi avrebbero potuto prevedere”.

A far maggiormente riflettere su questi dati è il fatto che per aver diritto di presentare domanda bisogna avere un reddito inferiore a 11.117 E. annui per una persona, oppure 18.515 per nuclei di due persone e 22.588 per tre.

Se ne evince che non è solo il costo dei beni di prima necessità, di cui tutti ci stiamo purtroppo accorgendo, ad impoverire molte famiglie.

E’ pure in aumento il numero di quelle che non riescono ad avere introiti minimi annuali medio bassi e devono pertanto aggrapparsi a qualsiasi sostegno possibile per tirare avanti.

In altre parole nuclei in cui qualcuno ha perso il posto di lavoro o qualcun altro non lo trova.

Quale il significato del dato sul piano regionale o nazionale.?

Per l’assessore, che afferma di non voler apparire pessimista, è facile pensare, in attesa dei prossimi riscontri, che” ci siano situazioni analoghe, se non addirittura peggiori un po’ per tutta l’area torinese”.

F. Ottenga tiene a specificare ancora che non sta parlando “di problemi locali, ma di un disagio avvertito a livello nazionale”.

La preoccupazione dell’amministratore va alla capacità della regione di finanziare in modo adeguato le richieste presentate.

Non viene esclusa la possibilità che il Comune possa intervenire con contributi propri.

La conclusione che si trae dalla lettura di questi dati è che la realtà economico-sociale di quello che viene chiamato ‘il ricco Nord’ o quanto meno una delle regioni più sviluppate del nostro paese sta prendendo l’aspetto di un progressivo deterioramento.

Questo forse aiuta a capire di più le cause di un’esasperazione esistenziale che poi può facilmente sfociare in episodi di intolleranza.
Da La Stampa del 3.6.08




Carmagnola è un comune della provincia di Torino.
A fine maggio sono scaduti i termini per la presentazione delle domande del contributo per sostenere le spese di affitto, che la regione Piemonte assegna alle famiglie bisognose.

La sorpresa è venuto dal numero delle richieste che passa da 343 a 509 con un aumento quindi di quasi il 50 per cento.

Fabrizio Ottenga, assessore alle politiche sociali afferma che i” dati sono preoccupanti. Non parliamo di un aumento delle richieste che prosegue lineare di anno in anno, ma di un boom improvviso che pochi avrebbero potuto prevedere”.

A far maggiormente riflettere su questi dati è il fatto che per aver diritto di presentare domanda bisogna avere un reddito inferiore a 11.117 E. annui per una persona, oppure 18.515 per nuclei di due persone e 22.588 per tre.

Se ne evince che non è solo il costo dei beni di prima necessità, di cui tutti ci stiamo purtroppo accorgendo, ad impoverire molte famiglie.

E’ pure in aumento il numero di quelle che non riescono ad avere introiti minimi annuali medio bassi e devono pertanto aggrapparsi a qualsiasi sostegno possibile per tirare avanti.

In altre parole nuclei in cui qualcuno ha perso il posto di lavoro o qualcun altro non lo trova.

Quale il significato del dato sul piano regionale o nazionale.?

Per l’assessore, che afferma di non voler apparire pessimista, è facile pensare, in attesa dei prossimi riscontri, che” ci siano situazioni analoghe, se non addirittura peggiori un po’ per tutta l’area torinese”.

F. Ottenga tiene a specificare ancora che non sta parlando “di problemi locali, ma di un disagio avvertito a livello nazionale”.

La preoccupazione dell’amministratore va alla capacità della regione di finanziare in modo adeguato le richieste presentate.

Non viene esclusa la possibilità che il Comune possa intervenire con contributi propri.

La conclusione che si trae dalla lettura di questi dati è che la realtà economico-sociale di quello che viene chiamato ‘il ricco Nord’ o quanto meno una delle regioni più sviluppate del nostro paese sta prendendo l’aspetto di un progressivo deterioramento.

Questo forse aiuta a capire di più le cause di un’esasperazione esistenziale che poi può facilmente sfociare in episodi di intolleranza.
Da La Stampa del 3.6.08

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