giovedì 5 giugno 2008

GIOVANI E CASA

Farsi una casa per un giovane sembra con gli stipendi attuali poco meno di un’utopia.
Cifre di 250.000 -280.000 E. per appartamenti di 120 m.q. appaiono irraggiungibili per chi prende 1000/1200 E. al mese.

Una Ong che da vent’anni costruisce scuole, ospedali e case nei paesi poveri del mondo lancia ora la proposta del ‘fai da te’.

Chi volesse, per un paio di anni, rinunciare ai sabati, alle domeniche ed alle vacanze impegnandosi in lavori di muratura, falegnameria,carpenteria e condutture elettriche può giungere ad ottenere la tanto desiderata dimora.

La parola d’ordine è ‘autocostruzione’.

La Ong si chiama ‘Alisei’ ed Ottavio Tozzo, che ne è architetto e presidente, spiega che
«In paesi come l’Olanda, la Svezia, la Danimarca, la Germania, la Gran Bretagna, l’ Irlanda, nasce così il 25% dell’edilizia popolare, da noi tranne alcune esperienze isolate, non ha ancora preso piede».

La proposta vale soprattutto per quei nuclei familiari che hanno redditi medio-bassi, in altre parole sono abbastanza abbienti da essere esclusi dalla possibilità di ottenere alloggi popolari, ma contemporaneamente non giungono a un reddito che consenta loro di pagarsi la casa a prezzi di mercato.

Come si procede?

L’idea è semplice: raggruppare un certo numero di famiglie in cooperative, trovare un terreno e ottenere il permesso di costruire, sbloccare piccoli prestiti bancari a tasso fisso e il lavoro manuale lo fanno i futuri proprietari.

La Ong fornisce il progetto e mette a disposizione ingegneri, architetti e geometri che formeranno i muratori della domenica con un corso preparatorio e seguiranno il lavoro in tutte le sue fasi.

Il compito della cooperativa consiste nel convincere i comuni a destinare al progetto una parte delle aree destinate ad edilizia popolare.

Un regolamento prevede che può partecipare alla cooperativa chi un reddito tra i 18.000 e i 30.000 euro, nessun appartamento già in proprietà, e sia disponibile a dedicare almeno venti ore alla settimana al lavoro.

I Comuni non hanno nessun onere: le risorse vengono da mutui ipotecari erogati da banche che condividono il progetto, Banca Etica in prima fila, con la quale Alisei ha stipulato una convenzione nazionale. Nessun anticipo, i proprietari delle case cominceranno a pagare le rate del mutuo, circa 450 euro, pari a un medio affitto, solo una volta entrati

Le prime case autocostruite sono nate in Umbria, nel marzo del 2004, grazie a una collaborazione con la Regione, nei comuni di Perugia, Terni e Marciano. L’esperimento si è presto esteso a Veneto, Friuli, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.

Tra alloggi costruiti e in via di costruzione, sono 600 le case fai da te nate in due anni. Costo finale attorno ai 75.000 E.

Interessante una condizione che la Ong pone; il gruppo deve essere misto, metà italiani e metà stranieri immigrati.

Il Presidente spiega che “l’autocostruzione ha il vantaggio di essere anche un efficace strumento di integrazione sociale, nei due anni di lavoro comune, il gruppo impara a convivere, anche a litigare naturalmente, come in tutte le famiglie”.

Italiani, senegalesi, iracheni, albanesi, peruviani, uniti dal comune sogno della casa, imparano a rispettarsi e a conoscersi.

Da L’Unità del 4.6.08

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