venerdì 31 ottobre 2008

WEEK END

Si chiude con oggi una settimana segnata dalle tante e grandi manifestazioni di civile dissenso che hanno tentato di fermare la ormai famosa legge Gelmini.

Chi ha qualche anno di più ha seriamente temuto che, in una situazione di mobilitazione generale di giovani, giovanissimi adulti e famiglie intere, scattasse una qualche provocazione con gravi conseguenze per le persone che vi si sarebbero state coinvolte.

Per fortuna, ma forse sarebbe meglio anche pensare, per l’intelligenza dei tanti soggetti in gioco, in primo luogo le migliaia di studenti, non è successo niente di irreparabile e le giornate resteranno un esempio di modo di un modo gioioso, fantasioso (lezioni all’aperto – abile uso dei media e della rete) e, se si vuole, anche irriverente di esprimere la propria indignazione per una legge inaccettabile.

Unico, pare fino ad oggi, episodio inquietante, l’aggressione di Piazza Navona. Qui, secondo quanto riferisce Curzio Maltese su Repubblica di ieri e in base a quello che un’insegnante ha raccontato alla 7 ieri sera a Lilli Gruber, un gruppo di estrema destra ha assalito ragazzini delle medie e superiori scatenando la paura prima, la reazione e gli scontri dopo.

L’immagine che resta di queste giornate di straordinaria partecipazione è quella di un paese che tenta di reagire, di uscire dall’angolo costituito dal senso d’impotenza generato dal clima cultural-politico dominante e di riprendere in mano le redini del suo futuro.

Una reazione molto forte, lo si vede dalle prime pagine on-line di tanti quotidiani che mettono in secondo piano la giornata di ieri preferendo aprire sui ribassi delle borse asiatiche.

Significa che la reazione è stata quella giusta e sta mettendo in difficoltà i tanti che avevano cercato di svilirla parlando di minoranze e di altro ancora.

Attorno a queste giornate di scuola di democrazia, trainate dall’entusiasmo dei giovani studenti, si può riprendere a lavorare con più lena per far sì che tutto questo clima positivo non venga spento dai troppi problemi piccoli e grandi che incombono.

Nella pagina locale del Gazzettino di oggi, si fanno le prime anticipazioni sulle scuole che per la legge Gelmini dovranno essere chiuse nel Portogruarese.

In un territorio che vede, oltre la crisi generale, anche quella del linificio con tanti capi-famiglia che rischiano il posto, si aggiunge un problema ulteriore per i nuclei familiari: quello di sopportare costi più alti per far arrivare i figli ai plessi scolastici più grandi. (Si tralascia oggi di parlare di possibili ricadute della didattica.)

Qualcosa si stia muovendo anche a livello locale. Dopo lo sciopero di ieri, Lunedì ci sarà una lezione all’aperto in Piazza Martiri.

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